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lunedì 14 aprile 2014

Una Pasqua di Sole, Amore e Fantasia.

"La fantasia è una perpetua primavera".
Friedrich Schiller

"A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri,copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi".
Tratto da Pablo Neruda, Giochi di ogni giorno


Io non sono un'amante dei pomeriggi afosi trascorsi a crogiolarsi sulle spiagge assolate. 
Ho una carnagione diafana e un animo selvaggio e poetico: preferisco il mare durante le ore del crepuscolo, quando la sabbia è fresca e umida sotto i piedi; quando dispongo di ampio spazio, fisico e mentale, per leggere un libro e fantasticare su storie e creazioni; quando osservo il volo in planata di un gabbiano; quando mi cattura la cura meticolosa di un pescatore che si appresta ad organizzare una nottata solitaria; quando seguo il minuetto di un aquilone in balia di un bambino che ride.
Questo accadeva prima di trasferirmi a Copenhagen, città che adoro, anche perché mi ha riconciliato con il sole
Perché se hai vissuto l'inverno danese, buio e freddo, se pur reso suggestivo e hyggelig dal tremolio della fiamma delle candele e dagli scampanellii natalizi, puoi anche avere il manto oscuro e i canini, imbrattati di sangue, di Dracula, ma, al primo raggio di sole, ti riverserai all'esterno delle mura domestiche senza neppure pettinarti con cura, chiamerai all'appello amici e conoscenti, darai alle fiamme la tuta termica e ti riempirai cuore, mente (ed ogni centimetro di pelle scoperta) di sole, luce e calore. Riderete e vi ricorderete le buffe immagini di repertorio tratte dal film "Miracolo a Milano", capolavoro di De Sica.
Arriva il sole! Miracolo a Milano (clicca per accedere al video)

Ed eccomi qui, a Copenhagen nella settimana che precede la Pasqua, in preda ad una frenesia creativa (di mente, cuore e mani, come mio solito) che inneggia alla primavera e alla rinascita, ad un nuova, ed irripetibile, occasione di inizio che ogni anno ci viene elargita, come dono inestimabile.
Ho acquistato, circa un mese fa, in tempi ancora non sospetti, un innaffiatoio in latta, l'ho ornato ed impreziosito con washi tape in una dolce e minuta fantasia fiorita e con pizzo di cotone ecrù. Primo step: sarebbe stato un degno vaso per accogliere i rami del mio albero pasquale
I giorni scorsi, passeggiando per le vie del centro, ho accumulato, con allegra ed indomita fierezza, il mio prezioso bottino di tesori: uova in legno, da decorare, merletti, trine, nastri in raso e grosgrain (con scritta love!!!!), bottoni e piccole rose di stoffa. Il tutto nelle raffinate nuances del bianco, dell'avorio, dell'ecrù e del beige, con discreti tocchi di marrone, di nero e di bordeaux. 
Ho allestito un primo alberello, in un formato compatibile con la esigua metratura del mio appartamento. Lo ho osservato e scrutato, con aria interrogativa e sospettosa. E' pur sempre un'estraneo in casa, se pur frutto della mia creatività. Non era abbastanza "emmoso": io sono difficilmente compatibile con scelte razionali e misurate, a meno che non ci sia la vita in serio pericolo!
Ergo, complice il sole festante dell'ultimo sabato, ho comprato cinque rami in formato maxi, accogliendoli con fervente entusiasmo fra le mie braccia, ancora avvolti nella carta kraft, come è d'uso nei tipici negozietti di fiori che costellano la Danimarca.
Ed eccolo, è apparso, come l'eburnea effige dallo scalpello di Pigmalione, il MIO albero pasquale: un tripudio di mollette, piume candide, uova in stile vintage e uccellini in ceramica. 
Lo so, lo so... per un periodo (della durata al momento non precisata) avremo qualche difficoltà nell'aprire le ante della finestra del soggiorno. Tuttavia, il fine, se shabby, giustifica i mezzi, assioma, quest'ultimo, non vergato dalla penna di Macchiavelli o di un osservante gesuita, ma, talvolta, assai condivisibile.

"L'uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono, in quanto sono, di quelle che non sono, in quanto non sono".
Protagora

"Ci sono soltanto due possibili conclusioni: se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura; se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta".
Enrico Fermi


Emma Fenu



Altre mie creazioni pasquali per voi!








ciò che la primavera fa con i ciliegi.

martedì 8 aprile 2014

Il fascino del Nord. Dalla Francia al Polo!

"Così lontano come la mia poesia brucia il suo fuoco,
così lontano corre i confini della mia patria
".
H.Ibsen

Sono nata sulle candide spiagge di una cittadina incantevole della Sardegna, con il profumo del mare nei capelli; l'odore acre delle alghe; le corse giocose lungo le pinete; il fascino solenne delle Torri e dei Bastioni dell'epoca aragonese; l'ombra solitaria dei Fortini a picco sulle scogliere, scenario di ataviche battaglie navali; le dolci melodie di un idioma catalano unico al mondo.
Sono fiera della mia sardità, del mio essere solare, granitica, calma o burrascosa come il mare, figlia di una società matriarcale, isolana nell'animo, dotata di ponti levatoi e bisognosa di orizzonti infiniti.  



E i miei orizzonti infiniti si estendono, indomiti, oltre il Mediterraneo, si addentrano fra i venti freddi del polo, fra i paesaggi innevati, fra i boschi popolati da renne, fra le primavere tiepide e ebbre di colori e di profumi.
Amo il nord, nella sua accezione più vasta. Non solo un nord meramente geografico, un immaginario quasi stereotipato di slitte di Babbo Natale, di birra e di gløgg, di pane di segale e di cannella, di pub con le teste delle renne in bella vista, di case arredate con mix di semplicità assoluta e di pezzi di pregiato design, di numerose dimore che paiono riproduzioni tangibili delle pagine del catalogo Ikea.
Il mio nord si tinge dei colori pastello della Francia, in cui l'ensemble perfetto di mobili sbiancaticeramiche, scatole in latta e brocche smaltate ricorda epoche mai davvero trascorse; si impregna dell'odore del legno svedese delle assi del pavimento e delle travi che attraversano i soffitti; si crogiola nell'arte sapiente delle pregiate porcellane decorate danesi; si illumina del bianco che contrasta con i colori neutri e freddi di appartamenti con finestre che si affacciano su vie costellate da case di mattoncini rossi e modanature bianche; segue i rintocchi degli orologi a pendolo ispirati alla corte del re Gustavo III, innamorato dei fasti di Versailles; si inebria nel profumo dei tulipani varipiopinti; si scalda in atmosfere che rievocano baite immerse nel candore nevoso, con i ceppi che bruciano nel camino, la tisana calda e fumante fra le mani e il tappeto di pelliccia ecologica sotto i piedi scalzi.
Il mio nord è ispirazione vintage, è shabby, è gustaviano, è contaminazione fruttuosa di idee, fogge, linguaggi iconici e popoli (non dimentichiamo l'apporto persino del provenzale, del toscano e dello stile industriale!), ma è soprattutto uno stato dell'animo, nutrito da letture di poeti e prosatori nati nel freddo e nel ghiaccio, da quadri di artisti d'oltralpe che hanno fatto la Storia dell'Arte; dal mondo fatato delle Tilda, stupende bambole norvegesi, cucite handmade, spesso munite di angeliche ali piumose; da cieli sconfinati in terre di mistero e magia: un mondo ovattato da scaldare armati di ferri di maglia, soffici gomitoli  e sorrisi amichevoli

"Il poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe disse: Colui che non sa darsi conto di tremila anni rimane nel buio e vive alla giornata. Non voglio che tu sia così. Voglio che tu conosca le tue radici storiche. Soltanto in questo modo diventerai un essere umano".
Jostein Gaarder
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-76560?f=a:1701>
Emma Fenu








lunedì 24 febbraio 2014

Un soggiorno in stile nordico


Care lettrici,
anche questa vota decido di proporvi, qui nel mio salotto virtuale, un articolo che ho scritto per la nuova rivista online "Nordic Lifestyle Magazine", alla quale collaboro con tanto entusiasmo. Vi invito a sfogliare l'intera rivista, di cui riporto il link al termine del post. Buona lettura!

"L'arredamento della nostra casa diventa il teatro della vita privata, quella scena dove ogni stanza permette il cambiamento, la dinamica degli atteggiamenti e delle situazioni: è la casa palcoscenico".
Alessandro Mendini










"Un soggiorno in stile nordico non è freddo come gli inverni delle terre da cui trae ispirazione, al contrario, è molto confortevole, accogliente e curato nei dettagli, grazie alla sapiente osmosi di colori e materiali. 
Il bianco è usato in modo preponderante, poiché in grado di restituire la luce diurna che riceve, fattore indispensabile durante le stagioni in cui i raggi di sole sono apparizioni sporadiche. Ma non solo bianco: il segreto del fascino del design scandinavo è l’accostamento studiato con altre nuances a contrasto o tono su tono, al fine di creare un’atmosfera rilassante, luminosa e raffinata. Potete giocare con tocchi di nero, grigio e tortora, addolcire con colori pastello, oppure osare perfino tonalità vivaci.
Sfogliate i cataloghi di Marimekko e di Greengate, note aziende rispettivamente finlandesi e danesi, e vi renderete conto che lo stile nordico spazia su molteplici palette cromatiche.
Attenendovi alle linee guida proprie di tale stile, avrete, quindi, ampie possibilità di esprimere il vostro gusto personale e di sbizzarrire la vostra creatività. Infatti esso, lungi dall'essere solo legato ai prodotti Ikea, si presta ad essere interpretato e rielaborato, non solo optando per soluzioni d’arredo minimal e moderne, ma anche attingendo dal vintage, dal gustaviano, dal country e dallo shabby chic.
Optate senza riserve per il calore del legno, prediligendo superfici naturali, solcate da venature, prive di lucidatura e rifiniture eccessive, oppure sbiancate o decapate, ma non disdegnate arredi e complementi in ferro e metallo, che rievocano lo stile industriale. 
In questo sapiente mix di antico e moderno, sarà perfetto l’inserimento di pareti in pietra, di travi a vista, di un camino dal design ultramoderno, di una stufa in ghisa, di impianti elettrici e idraulici a vista. 
Scegliete un divano rivestito da un tessuto dalla texture soffice e confortevole, poggiatevi sopra coperte in stile patchwork o realizzate in lana, dall’aspetto handmade, e cuscini con motivi tipici delle terre del nord, come renne e fiocchi di neve stilizzati. Davanti ad esso collocate un tavolino e un mobile lineare, adatto per una TV maxischermo. Completate la zona salotto con un tappeto dal pelo alto, simile ad una pelliccia, una lampada da terra con il paralume in vetro o in rete metallica e un paio di lanterne in ferro battuto, di varie dimensioni, che ospiteranno, ovviamente, candide candele.
Per creare mobili portaggetti, sperimentate l’arte del riciclo: cassette in legno per la frutta, impilate l’una sull’altra, saranno perfette per i libri; una piccola scala a pioli, appoggiata al muro, potrà ospitare cappelli e sciarpe; bauli della nonna e valigie vintage svolgeranno egregiamente il ruolo di contenitori e piani d’appoggio. 
E, infine, divertitevi nella scelta degli accessori: spaziate fra complementi tessili con motivi geometrici, righe, quadri e stelle; scritte in stampatello su quadri e muri, cornici con foto in bianco e nero, lampade da studio in metallo smaltato, maxi orologi dall’aspetto retrò, alzatine di porcellana immacolata e finemente decorata, candelabri di varie fogge e ghirlande di legno".


Emma Fenu

tratto da

Ecco a voi tre collage riportanti alcune mie creazioni, ottimi spunti per inserire in un ambiente, anche rigoroso, uno o più accessori shabby chic, capaci di rievocare la versione più vintage dello stile nordico:




mercoledì 19 febbraio 2014

Una cucina in stile Country

Il vostro amico è la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace
”.
Kahlil Gibran

Una cucina in stile country ci trasporta in tempi lontani, nelle case di campagna delle nostre antenate, dove la famiglia si riuniva, la sera, attorno al camino crepitante, ciascuno intento a raccontare fatiche ed eventi quotidiani, mentre in pentola bolliva una zuppa dal profumo intenso ed avvolgente.
I ritmi che ci impone la vita odierna non rendono possibile ricreare con assiduità un’atmosfera così calda e genuina, ma, se siete inguaribili nostalgici, non potete non subire il fascino di una cucina che coniughi gusto retrò, romanticismo e coeva funzionalità, stemperando la caoticità in cui siamo immersi.
Ricordatevi che tutto l’arredamento deve essere un mix armonioso di forme, materiali e tessuti differenti, un susseguirsi studiato di legno, marmo, pietra, rame, ferro battuto, ceramica, lino, cotone e iuta. 
Optate per mobili apparentemente non coordinati, ma sapientemente abbinati, come una credenza decapata con ante provviste di rete a conigliera, un grande un tavolo in legno massiccio con il piano lasciato grezzo, circondato da sedie impagliate in colori diversi, pensili chiusi da tendine in stoffe colorate e un'etagere in ferro battuto. 
Sbizzarritevi nei complementi d’arredo e negli accessori, siate creativi e tradizionali al contempo, non disdegnando perlustrazioni accurate presso mercatini vintage. Abbellite cassetti e ante con pomelli in ceramica dipinta; fate pendere dalle travi del soffitto pentole e padelle in rame; collocate barattoli di conserva, biscottiere in coccio, scatole di latta e caraffe smaltate sulle mensole; scegliete un lampadario importante in ferro battuto; decorate le pareti appendendovi piatti decorati; non rinunciate ad un’alzata per torta dalla linea classica, sormontata da cupola in vetro. 
Potete optare per i colori che più amate, sia decisi, che chiari, che pastello, ovviamente escludendo toni fluo che si addicono a cucine moderne e di design.
Vi propongo, tramite una selezione di foto, una soluzione cromatica molto in linea con la tradizione, di sicuro effetto e di innegabile fascino: mobili in legno chiaro o tendente al grigio, accessori nei toni del rosso e dettagli e in ferro battuto nero. Non è deliziosamente accogliente e romantica?

Emma Fenu

tratto da
Nordic Lifestyle Magazine (leggete l'intera rivista, è gratuita!)