venerdì 13 marzo 2015

Il fascino di un'eterna Primavera.




"Primavera dintorno

brilla nell'aria, e per li campi esulta,

sì ch'a mirarla intenerisce il core".

Giacomo Leopardi

Ci trovammo una di fronte all'altra. Fu il nostro primo di tanti incontri.
Io avevo dodici anni e la primavera della vita mi scorreva impetuosa nelle vene, regalandomi tre centimetri di altezza in più, nel corso di un'estate.
Lei vive nel suo tempo baciato dall'eternità e in uno spazio che pare circoscritto fra assi di legno intarsiato, ma è, invece, infinito, con l'orizzonte che abbraccia ogni astante. 
Potevo percepire l'aroma intenso delle arance e dei fiori umidi di rugiada. Una ragazzina che ha appena concluso la seconda media ignora i cardini della filosofia neoplatonica e non può elencare che poche note storiche sulla famiglia De Medici. 
Eppure, il messaggio che invita ad una perenne rinascita mi investì, come tutti gli altri accanto a me, disposti davanti al celeberrimo quadro dipinto da Sandro Botticelli, con i piedi sul pavimento degli Uffizi e il cuore rapito, che si librava a mezz'aria. 
Travolti da una danza di figure, tratte dai versi del Mito, non potevamo non cogliere l'invito ad abbracciare un amore puro ed assoluto, che trascende il contingente scorrere del tempo e delle stagioni, e conduce, seguendo una dolce melodia, in una dimensione incantata, dove la primavera non ha mai fine.

"Potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno fermare la primavera".

Pablo Neruda

Emma Fenu

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