martedì 29 luglio 2014

Sulla vetta della Montagna.


Quando sei sulla vetta della montagna, respira l’aria intrisa di libertà e ammira il panorama agognato. 

Abbi, però, memoria e nostalgia della scalata, della stanchezza delle membra, dei rivoli di sangue sulla pelle nuda. 

Sii consapevole di aver dimostrato a te stesso di avere una forza che neppure immaginavi e di aver compiuto un’ardua impresa da solo. 

Non dimenticare, però, le mani che ti hanno impedito di scivolare e quelle che, invece, ti hanno trattenuto o addirittura spinto a ritroso. Le prime dovrai tenerle strette, per sempre, le seconde lasciale andare, si aggrappano ai massi di altre montagne, spazi che non vorrai mai ti appartengano.

Quando sei sulla vetta della montagna, preparati a scendere, tenendoti in equilibrio o ruzzolando nel precipizio, perché nuove scalate ti attendono, sempre più ripide. Guardati intorno con somma attenzione, anche quando la nebbia, inclemente, ti avvolgerà: vecchie e nuove mani si tenderanno verso di te.

Non confidare in scorciatoie o nell’altrui traino, dovrai fare il percorso, ancora una volta, mettendo alla prova te stesso. Sii felice del viaggio e, anche quando calerà l’oscurità della notte, sappi ammirare le stelle.

Quando sei sulla vetta della montagna, vuol dire che hai imparato che ci sarà una prossima vetta.

Emma Fenu


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