venerdì 15 agosto 2014

"Non dirle solo che è bella, è anche intelligente". Quando il sessismo si traveste.


E’ da tempo che mi imbatto in uno spot contro le discriminazioni di genere, argomento di indubbio interesse e di grande impatto, che, tramite gli schermi, infiamma gli animi anche di noi, fervidi amanti della comunicazione virtuale e mediatica.
Osservate il video con attenzione e spirito critico.


Il fulcro del messaggio veicolato, in questo caso specifico, è quello di crescere le Bambine secondo le proprie potenzialità, non costrette in stereotipi penalizzanti, che sono il frutto marcio di convenzioni sociali, non la gemma profumata di predisposizioni naturali.

Lo scriveva Simone de Beauvoir, già nel 1949, ma, evidentemente, è il caso di ribadirlo ancora.

Eppure fra le immagini del video, così ben orchestrate, io respiro un’aria sessista.

Mi spiego. Concordo con l’invito, rivolto ai genitori, di stimolare le passioni che animano i propri figli, siano essi femmine o maschi, e di non inculcare il culto della bellezza come arma vincente per il conseguimento del successo di una Donna. 
Quindi, non si sottragga il trapano dalle mani di una ragazzina, ma, a rigor di logica, neppure le scarpette da balletto classico dai piedi dell’orgoglio di papà, il quale sognava di assistere alle partite di calcio del suo pargolo.

Ma, attenzione, promuovendo la scienza come somma realizzazione di sè, non si corra il rischio di essere discriminatori nel senso opposto, considerando le bambine che giocano con le bambole, amano i vestitini rosa e, una volta adulte, si iscrivono in facoltà umanistiche, come esseri di serie B, donne obsolete, non al passo con i tempi… troppo “femminili”.

In particolare non condivido quanto, e come, viene enunciato nella fase finale dello spot, dove un’adolescente osserva la locandina di un corso di studi di carattere scientifico, ma, memore dell’educazione ricevuta, abbandona il proposito, stendendosi il rossetto sulle labbra.

Comincio con il sottolineare che l’uso del make up ha ben poca attinenza con i propri interessi culturali e la propria professionalità. Con o senza di esso, si resta Donne, esseri umani, e non sono dimostrate interazioni fra rimmel e capacità di analisi logico scientifica. 

E, infine, vi invito a riflettere sul "motto" con cui si conclude lo spot: “Le nostre parole possono avere un impatto enorme […] incoraggia il suo amore per la scienza e la tecnologia e ispirala a cambiare il mondo”.

Ebbene sì, le parole hanno un impatto enorme, anche quelle degli scrittori, dei poeti, degli sceneggiatori, degli insegnanti di Letteratura, di Storia, di Filosofia, di Storia dell’Arte. Siano essi femmine o maschi, scelgano la scienza o l’approccio umanistico, i nostri figli cambieranno il mondo. Non ostacoliamoli aggiungendo preconcetti nuovi, che sono amari quanto i precedenti.

Desidero che ogni vita umana sia pura e trasparente libertà”.
Simone de Beauvoir

Emma Fenu



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