mercoledì 20 agosto 2014

Per un nuovo piccolo Amico.


Per un nuovo piccolo Amico.

Ogni genio è un gran fanciullo, già per il suo guardare al mondo come a un che di estraneo. Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole, sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai”.
Arthur Shopenhauer


Caro Bambino,
ti chiamerò così, in modo impersonale, ma già il nome, dopo il suono del quale sorriderai, si sussurra piano, come un pezzo di cioccolato al latte che si scioglie in bocca, lasciando nell’attesa di un altro quadrato, staccato dalla barretta semiaperta, nuda dalla carta argentea.
Mentre sferruzzavo, solerte, la copertina per te, immaginavo una favola che cullasse i tuoi sonni, un susseguirsi di allegri giochi ambientati in un bosco senza tempo e luogo, dove un capriolo, un fungo ed una farfalla sono compagni di fantastiche avventure. Il racconto non prevede un mio finale, spetterà a te sognarlo, ogni volta differente.
Siamo legati, Bambino, non da sigle di dna, da tipologie ematiche, da lineamenti che palesano, nel volto, un’appartenenza sancita dalla scienza. 
Ci uniscono, invece, ricordi, lassi di vita, 22 anni di una Storia che, ora, diventa anche la tua.
Fra pochi mesi arriverai, un fagottino profumato d’ignoto, e la tua voce di cucciolo si unirà, come in una melodia, alle lentiggini e alla bocca da baci di tua madre, alle lacrime che sgorgano dagli occhi di tuo padre, quando non si contiene nell’impeto della risata, ai fuochi d'artificio che salutano il capodanno, guardati, un po' brilli, su un terrazzo, alla mia sedia sempre troppo vicina al fuoco del camino, alla sabbia bianca sulle membra abbronzate, alle tavolate imbandite di cibo e condite di complicità.

Che cosa fanno i bambini tutto il giorno? Fabbricano ricordi”.
Dino Risi

Quando farò ritorno nella mia città natale, “casa” della memoria; quando mi siederò sul divano dei tuoi genitori, in pieno inverno, allungando le gambe in avanti e cercando una coperta con cui scaldarmi, mentre gli altri si muoveranno, accaldati, indossando tenute semiestive; quando rideremo chiassosamente per barzellette, tutte frammentate da espressioni dialettali; quando ricorderemo gli anni della scuola, guardando con un misto di nostalgia ed estraneità vecchie foto; quando per non piangere rideremo ancora e lo stesso, come abbiamo imparato a fare, impavidi; quando penseremo che sarebbe bello se il tempo potesse fermarsi in quell’istante perfetto, in cui noi, se pur sparsi per il mondo, così diversi da ciò che eravamo, ci riconosciamo sempre in un abbraccio…quando tutto questo avverrà di nuovo, stavolta ci sarai anche Tu.
E tutto sarà uguale e nuovo al contempo: ti doneremo amore, ti cingeremo nelle nostre braccia, cercando nei tuoi occhi i fanciulli che siamo stati e che, in fondo, siamo oggi e per sempre, e attenderemo che tu ci insegni a riscoprire il mondo con incantato stupore e magica meraviglia.

I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato”.
Keith Haring

Ti aspettiamo, Bambino. Ti immaginiamo, ma sono certa che saprai sorprenderci. Non vediamo l’ora di aggiungere un posto speciale nella casa in cui abita il nostro cuore, in un crocevia attraversato da mille vite, solo per te.

Con amore,
zia Emma













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